Articolo uscito sul corriere della Sera il 22 marzo 2018
Domenica mattina (ore 10) il debutto nel campionato di specialità. «Brescia ha una nuova Leonessa», annuncia il sindaco Emilio Del Bono, che ruggirà sul campo di via Branze, destreggiandosi tra battute, strike out e home run. E se sul diamante di Mompiano il baseball non è una novità, lo è senza dubbio lo schieramento composto da giocatori non vedenti, guidati nel gioco da segnali sonori emessi dalla pallina e dalla basi. La stagione si apre affrontando Bologna. Una nuova avventura per la società guidata dal presidente giocatore Sarwar Ghulam, nata da una costola del Cus Brescia che già qualche anno fa aveva deciso di appoggiare gli appassionati del baseball non vedenti. «Le squadre iscritte al campionato sono in tutto 11», spiega Alberto Mazzanti, presidente dell’Associazione italiana baseball per ciechi (Aibxc) che ha organizzato l’intera stagione, culmine di un progetto partito 24 anni fa e cresciuto nel tempo, anche grazie all’impegno dell’ex giocatore della Fortituto Bologna, Alfredo Meli.
Una possibilità che in molti nemmeno si erano immaginati, dopo aver perso la vista. «Pensare di correre all’aria aperta e rotolarsi sul campo è una sensazione bellissima», spiega uno dei giocatori che arriva da fuori Brescia per indossare la maglia della Leonessa Baseball che in rosa conta 9 non vedenti e 5 assistenti. Ennesimo esempio di come lo sport aiuti a superare quelli che si pensa possano essere limiti invalicabili. «Il baseball - evidenzia Marco Campagna, l’allenatore - aiuta i ragazzi a sviluppare più approfonditamente ogni senso e soprattutto la percezione dello spazio». Ed è questo anche il messaggio portato nelle scuole. «Vogliamo che soprattutto i genitori imparino che i loro figli ipovedenti o non vedenti non corrono alcun pericolo giocando - aggiunge il presidente Ghulam - e il nostro intento è quello di coinvolgere il maggior numero possibile di bambini». Parola d’ordine: inclusione, senza distinzioni di sesso (ragazzi e ragazze giocano insieme e Barbara Menoni è uno dei punti fermi della formazione) e nemmeno limiti di età (alla Leonessa si spazia dai 14 ai 56 anni). Un allenamento di gruppo a settimana, il venerdì, e poi la preparazione è lasciata ai singoli giocatori. Ma le attività della Leonessa baseball arrivano all’organizzazione di aperitivi e cene al buio.
di Lilina Golia